Le doppie interviste di Mondoboxe: Daniel Avosani e Giulio Bovicelli

Riprendiamo le doppie interviste dedicate ai pugili dilettanti, questa volta si presentano il lombardo Daniel Avosani ed il toscano Giulio Bovicelli.  

 

– Carta d’identità

Avosani: mi chiamo Avosani Daniel, sono nato il 5 aprile 1982 a Casalmaggiore (Cremona), altezza 1.70, peso 69 kg. Dilettante 2° serie. Fidanzato, papà di Isabel (bellissima bimba di 4 anni), diploma di liceo artistico, al momento salto da un lavoro all’altro. Milito nella neonata società Accademia Boxe Viadana

Bovicelli: ciao, mi chiamo Giulio Bovicelli, nato a Grosseto il 3 ottobre 1983, residente a Scansano, provincia di Grosseto, sono alto 1.67 e peso 60 kg. Sono fidanzato e lavoro per un’azienda che vende materiale elettrico a Grosseto

 

– A che età hai iniziato ad andare in palestra?

Avosani: ho iniziato col pugilato a 12 anni ma ho ricordi del ring molto più remoti

Bovicelli: ho iniziato in palestra a 18 anni. Non ho potuto cominciare prima perché vivevo fuori Grosseto e non potevo guidare

 

– Perché hai scelto proprio la boxe?

Avosani: ho scelto la boxe perchè tra gli sport praticati dai membri della mia famiglia era sicuramente la disciplina più attraente e onorevole di tutte

 

– Chi ti ha incoraggiato e chi, invece, no?

Avosani: la persona che mi ha incoraggiato più di tutti è stato mio zio (che è anche il mio insegnante). Le persone che mi scoraggiavano non le ho mai ascoltate perchè hanno capito subito che la passione supera ogni paura. Al momento gran parte della mia famiglia è impegnata in questo sport

Bovicelli: mi sono incoraggiato da solo perchè è stato uno sport che ho portato dentro fin da quando ero piccolo. Quando ho cominciato a dire in paese che volevo fare il pugile, tutti mi hanno screditato mentre invece adesso ho tantissime persone che mi sostengono e mi vengono dietro. Per primi i miei genitori che, all’inizio, non erano per niente d’accordo

 

{joomplu:3087 left}– Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto la carriera di pugile?

Avosani (nella foto): il pugilato mi ha dato dei principi e dei valori, mi ha insegnato l’autostima e per ora non mi ha tolto niente. Forse l’unico aspetto negativo è stato il fattore “verdetto” che molte volte è sottovalutato dai giudici ma che per il sacrificio e l’impegno di un ragazzo che si allena tutta la settimana vuol dire tanto. A livello dilettantistico non sono i soldi che creano stimoli per i match ma i verdetti giusti e imparziali!

Bovicelli: il pugilato mi ha dato tanto. Mi ha insegnato la competizione, il sacrificio, il rispetto verso gli altri e tanto tanto autocontrollo. Però mi ha tolto quella libertà di vivere da diciottenne e magari di permettermi di esagerare con gli amici qualche volta in più

 

– Qual è stato il tuo incontro più bello?

Avosani: il mio incontro più bello…devo ancora farlo! Di sicuro le battaglie fatte con Luca Marasco (neo campione italiano pesi leggeri, complimenti Luca!) sono i match che più ricordo con particolare forza

Bovicelli: il mio incontro più bello è stato quello valevole per la finale degli scorsi campionati regionali assoluti prima serie a Grosseto contro il pisano Alessandro Balestri, pugile di notevole esperienza e molto forte. Dopo un match tirato sul filo del rasoio, sono riuscito a portarmelo a casa e ad aggiudicarmi il passaggio alle finali delle gare nazionali

 

 – Descriviti come pugile e come persona

Avosani: come pugile aspiro ad essere un tecnico che sa schermare cercando però di conservare il cuore di un buon fighter. Come persona, diciamo che mi reputo un artista!

Bovicelli: come persona sono un ragazzo semplice, umile, a cui piace stare con gli amici ma allo stesso tempo molto testardo ed ambizioso che si allena fino all’esaurimento e non si tira indietro davanti a nulla

 

– Come vedi lo stato di salute della boxe in Italia e nella tua regione?

Avosani: questi ultimi anni  per la boxe a livello nazionale sono stati un toccasana ma dopo Pechino e Milano 2009 si dovrà sicuramente studiare qualcosa per rilanciare la boxe tra i giovani italiani. Secondo me è una questione socio-politica tutta da affrontare. La Lombardia, la mia regione, sembra abbastanza attiva ma non è questo il punto. La gente deve tornare numerosa alle serate di boxe!

Bovicelli: lo stato attuale della boxe in Italia non lo vedo nel migliore dei modi anche se abbiamo ottimi elementi a livello nazionale. Il problema sono i professionisti che non sono pagati a sufficienza per permettersi di allenarsi senza andare a lavorare e quindi, di conseguenza, sono stanchi e stressati dal lavoro e da due sedute di allenamento giornaliere che un pugile è costretto a fare per prepararsi ad un incontro

 

– Pensi di passare professionista?

Avosani: ho perso molti anni per motivi scolastici e personali quindi per il professionismo non saprei che dire…però direi che nulla è impossibile!!!

Bovicelli: credo che passerò professionista ma non so ancora di preciso quando. Vorrei sparare, se possibile, ancora qualche colpo in più da dilettante

 

– Quali sono i tuoi hobby?

Avosani: ho tantissimi hobby, disegno, scrivo, dipingo, meno! Forse è per questo che non ho ancora capito cosa farò da grande!

Bovicelli: i miei hobby sono la ragazza e gli amici. Cerco di stare con loro quando sono libero e dedicarmi alle persone che mi sono vicine cercando di divertirmi più possibile

 

– Qual è la frase che tu dici e quella che ti dicono più spesso?

Avosani: la frase che dico più spesso è “Mollare mai”! Quella che mi dicono più spesso “mai mollare!”

Bovicelli: la frase che dico più spesso è “volere è potere” mentre quella che mi sento dire spesso è “forza Giulio, non mollare”!!

 

{joomplu:3088 left}- Esprimi tre desideri

Avosani: i miei desideri sono: 1) tranquillità e pace per la mia famiglia; 2) salute (sono appena stato operato alla mano perciò sto pensando al mio destro!); 3) una bella isoletta tropicale tutta per me non sarebbe male

Bovicelli (nella foto col maestro D’Amico): i tre desideri sono: una bella medaglia olimpica; salute di ferro e, perchè no, una bella indipendenza economica!!

 

– A chi vuoi dire un “grazie” e un “vaffa”?

Avosani: il “grazie” lo dico alla mia famiglia e a tutte quelle persone che rendono la loro passione uno scopo di vita soprattutto negli sport di “nicchia”. Il “vaffa”, come sempre, ai perbenisti benpensanti e buonisti che rovinano le bellezze dell’Italia

Bovicelli: vorrei ringraziare i miei genitori e tutti quelli che hanno sempre creduto in me e lo fanno tuttora. E anche quando perdo, mi stanno sempre vicino. Un “vaffa” a tutti coloro che hanno sempre sputato sulle persone che, nella vita, hanno delle ambizioni

 

– Fai un saluto ai tuoi amici e ai tuoi fans

Avosani: ragazzi, “MAI MOLLARE”!!!

Bovicelli: grazie ragazzi, senza di voi i nostri sacrifici non sarebbero mai ripagati!! 

 

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