13° edizione mondiali dilettanti: Mianyang 2005
{joomplu:3130 left}La XIII edizione dei Campionati Mondiali, svoltasi a Mianyang in Cina dal 13 al 20 novembre 2005, ha fatto registrare il record assoluto di partecipanti, ben 408 atleti in rappresentanza di 78 paesi si sono affrontati nel brevissimo spazio di una settimana giungendo spesso troppo affaticati agli incontri finali penalizzando lo spettacolo di un torneo che non ha avuto un riscontro tecnico eccelso, caratteristica degli anni post-Giochi Olimpici, come ci conferma Gualtiero Becchetti, direttore del mensile Boxe Ring, presente a Pechino. Ventuno nazioni sono salite sul podio. Cuba è al comando del medagliere incalzata dalla Russia, il Kazakistan si impone come terza forza dei Campionati mentre alle loro spalle si piazzano Cina e Corea del Sud con una vittoria a testa. Una folta pattuglia di stati dell’ex blocco sovietico è presente tra le nazioni medagliate: Azerbaigian, Uzbekistan, Bielorussia, Ucraina, Armenia e Tagikistan oltre al già citato Kazakistan. L’Italia conquista due preziose medaglie di bronzo con Valentino e Cammarelle, un buon bottino che, tuttavia, ci lascia qualche rimpianto.
{joomplu:3139 left}Agli ordini dei tecnici Nazzareno Mela, Francesco Damiani e Cesare Frontaloni, l’Italia si è presentata con: Alfonso Pinto (48 kg), Vincenzo Picardi (51), Domenico Valentino (60), Carmine Cirillo (64), Michele Cirillo (69), Clemente Russo (91) e Roberto Cammarelle (+ 91). Pinto può partecipare a questi Campionati solo da tifoso poiché fallisce la prova della bilancia risultando di 150 grammi superiore al limite di peso lasciando così via libera al mongolo Serdamba. Per la cronaca, nella sua categoria vince l’idolo di casa Zhou Shiming, numero 1 della nazionale cinese. Picardi esordisce con una prova autoritaria ai danni del mancino giapponese Toshiyuki Igarashi. Con un rapido gioco di gambe e azionando con successo sinistro e destro, il napoletano accumula un buon margine di punti incrementato da un conteggio nel secondo round. Nella terza frazione, suona la campana che decreta lo stop per “rsco” grazie ai 20 punti di differenza tra i due (29 a 9). Nel secondo impegno, Picardi trova l’azero Samir Mammadov, troppo esperto e preciso per lui. Va subito sotto nel punteggio e, nonostante un’orgogliosa reazione, termina nettamente distanziato con uno score finale di 37 a 16. Un altro asiatico, il coreano Ok Sung Lee, si merita la vittoria nella categoria superando il forte statunitense Warren ed il cubano Laffita per 33 a 22. Valentino dimostra subito di che pasta è fatto. Non è un ostacolo facile il mancino thailandese Pudpong ma il marcianisano mette a segno una serie di rapide combinazioni e vince per 25 a 10. L’ucraino Klyuchko aveva battuto Valentino nel torneo di Plovdiv, consueto appuntamento di inizio anno ma, stavolta, il nostro pugile non concede nulla e manda spesso a vuoto l’ucraino rientrando con efficacia. Passa così ai quarti di finale col punteggio di 36 a 23. Scontro difficile con l’uzbeko Abdugaffor Umarov che imprime al match un ritmo altissimo. I due rimangono incollati uno all’altro nelle prime due riprese ma poi Valentino preme sull’acceleratore staccando l’uzbeko che cede per 28 a 17. Capolavoro del nostro pugile che entra, così, in zona medaglie. In semifinale con l’azero Romal Amanov, Valentino se la gioca e si fa leggermente preferire nei primi due round equilibrati. Un po’ di mestiere da parte dell’azero e l’occhio benevolo dei giudici spostano l’ago della bilancia verso Amanov ma il nostro atleta avrebbe meritato la finale. L’ungherese Aitaj, arbitro dell’incontro, viene sospeso per quattro anni dall’AIBA. In finale, l’azero trova un vero fuoriclasse: Yordenis Ugas, degno erede di Kindelan. Lo spettacolo che ne scaturisce è degno di una finale mondiale ed il cubano trionfa per 42 a 28.
{joomplu:3137 left}Nei 64 kg, Carmine Cirillo trova al primo turno l’australiano Todd Kidd col quale ingaggia una battaglia colpo su colpo mantenendo sempre un discreto vantaggio. Nell’ultimo tempo, l’australiano si fa sotto e arriva ad un solo punto dal nostro che lo ricaccia indietro con un colpo di coda vincendo per 24 a 21. Il secondo incontro del napoletano si fa subito durissimo. All’inizio del match, un destro del moldavo Anatoli Andreev lo manda al tappeto. Il verdetto sembra già segnato. All’ultimo suono del gong, il divario è troppo ampio e penalizza oltremodo il coraggioso azzurro: 40 a 17. Il kazako Serik Sapiyev si merita l’oro superando in finale l’uzbeko Mahmudov per 39 a 21. Michele Cirillo, nei 69 kg, si batte con determinazione contro il cinese Ha Na Ti ma resta sempre in svantaggio pur concedendo, talvolta, l’illusione di poterlo raggiungere. Un paio di conteggi sanciscono la vittoria del pugile di casa. Corretto il verdetto di 33 a 24. Nella categoria brilla la stella del cubano Erislandy Lara Santoya che vince sempre nettamente senza essere infastidito da nessuno dei numerosi rivali affrontati. In finale, vittoria per 24 a 9 sul bielorusso Nurutdinov. Delusione per la prematura uscita negli ottavi di finale del peso massimo Clemente Russo. Il suo primo avversario era parso decisamente alla sua portata ma il casertano si è fatto imbrigliare dall’uzbeko Jasur Matchanov perdendo per 16 a 13 a causa di un’incolore ultima ripresa che ha fatto registrare il sorpasso a noi sfavorevole. Matchanov conquista la medaglia di bronzo. Battaglia nella semifinale tra il russo Alexeev ed il tedesco Povernov. Si impone Alexeev per 36 a 33 e vince la finale per la rinuncia dell’azero Alizade.
{joomplu:3138 left}Marcia da rullo compressore per il supermassimo Roberto Cammarelle che parte con uno schiacciante cappotto ai danni del croato Ivica Bacurin. Il match viene interrotto per rsco a 44” del secondo round quando il tabellone sancisce un umiliante 20 a 0. Bisogna stare attenti con i colossi dell’ex Unione Sovietica. Per questo, il pugile di Cinisello Balsamo inizia il match successivo con molta tranquillità ma il jab ed il sinistro sono costantemente attivi. Nel terzo round, match sospeso per differenza punti: 22 a 2 per il gigante italiano. La stessa sorte spetta allo statunitense Michael Wilson che subisce la pressante azione di Cammarelle ed è in palese difficoltà già alla fine del primo round. Dopo una manciata di secondi della seconda frazione, Wilson accusa un passivo di 22 a 2 e, anche per lui, suona la campana. Terza vittoria consecutiva prima del limite per Roberto, niente male! L’incontro di semifinale è il quarto in quattro giorni per la categoria dei supermassimi. Il pugile milanese non riesce a resistere al ritmo e agli scambi del russo Roman Romanchuk e cede per 34 a 27. Anche il russo accusa la fatica del torneo, soprattutto della semifinale, e cede in finale al cubano Odlanier Solis per 29 a 22. Nelle categorie in cui gli azzurri erano assenti torna alla vittoria il cubano Guillermo Rigondeaux, nei 54 kg, che regola il tedesco Rachimov per 19 a 9. Nei 57 kg trionfa il russo Alexey Tishchenko, battuto da Valentino ai Mondiali Militari del 2003, che sconfigge prima del limite il romeno Viorel Simion ed il bulgaro Shaydulin rispettivamente in semifinale ed in finale. Punteggio altissimo nella semifinale dei pesi medi per il russo Matvey Korobov ai danni del cubano Correa (49-25). E’ questa la vera finale della categoria poiché nella finale ufficiale, il russo distanzia di 20 punti l’ucraino Syllah al terzo round vincendo per 26 a 6. Al limite degli 81 kg si impone il kazako Erdos Dzhanabergenov che sconfigge prima l’uzbeko Haydarov in semifinale e poi il croato Sivolija in finale per 27 a 12.
MEDAGLIERE
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1° Cuba (4 ori, 1 argento e 3 bronzi)
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2° Russia (3 ori, 1 argento e 1 bronzo)
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3° Kazakistan (2 ori e 3 bronzi)
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4° Cina e Corea del Sud (1 oro)
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6° Azerbaigian (2 argenti e 1 bronzo)
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7° Uzbekistan (1 argento e 2 bronzi)
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8° Bulgaria e Germania (1 argento e 1 bronzo)
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10° Bielorussia, Croazia, Ucraina e Ungheria (1 argento)
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14° Italia e Stati Uniti (2 bronzi)
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16° Armenia, Egitto, Francia, Inghilterra, Romania e Tagikistan (1 bronzo)
Principali fonti consultate: www.amateur-boxing.strefa.pl, Annuario della Boxe Italiana 2009, Boxe Ring, Wikipedia, www.boxrec.com.