12° edizione mondiali dilettanti: Bangkok 2003
{joomplu:3102 left}Nel 2003 i Campionati Mondiali si svolgono a Bangkok dal 6 al 12 luglio. Sono 342 i pugili partecipanti in rappresentanza di 61 nazioni, 21 delle quali riescono a salire sul podio. Le categorie passano da 12 a 11, la categoria soppressa è quella dei superleggeri mentre aumentano i limiti di peso delle categorie dei welter e dei superwelter. Cuba e Russia si sono aggiudicate tre medaglie d’oro a testa. Bilancio positivo per la Francia, che si aggiudica un primo ed un secondo posto, la Germania che vince un argento e 4 bronzi e addirittura il Kazakistan che trionfa in due categorie. Gli Stati Uniti vincono una medaglia di bronzo ma subiscono una serie di pesanti sconfitte. L’Italia di Nazzareno Mela lamenta le assenze di Cammarelle e Di Rocco causa infortunio e presenta tre atleti: Brunet Zamora (64 kg), Leonard Bundu (69 kg) e Clemente Russo (81 kg), che raccolgono soltanto una vittoria su quattro incontri complessivi.
{joomplu:3106 left}Zamora ed il suo avversario, l’argentino Marcos Maidana, hanno offerto un combattimento altamente spettacolare alternandosi in testa al punteggio. Il cubano di Trieste ha trovato un antagonista dalle caratteristiche simili alle sue ingaggiando una lotta senza esclusione di colpi e scambiando colpi durissimi che entrambi hanno incassato con sorprendente disinvoltura. Giorgio Lo Giudice, dalle pagine di Boxe Ring, azzarda perfino un paragone tra Maidana e Carlos Monzon. Il punteggio finale (43 a 35), uno dei più alti mai registrati nella storia delle score-machines, è insolito per una media categoria di peso ed evidenzia l’aspra battaglia vista sul ring. Si poteva, forse, sperare in qualcosa di più da parte di Zamora ma si scoprirà in seguito che l’azzurro accusava un’infiammazione al ginocchio che l’ha costretto ad applicare la borsa del ghiaccio sul punto dolente. Dura poco la fatica di Leonard Bundu che si trova costretto a fronteggiare il thailandese Manon Boonjumnong, valido pugile di casa, parecchio più alto del nostro pugile. Il thailandese ferisce alla palpebra il nostro con un colpo di sbarramento e a nulla vale il pregevole lavoro del c.t. Mela nell’intervallo tra il primo ed il secondo round perché bastano ancora pochi colpi dell’asiatico ed il medico si trova costretto a decretare la sospensione del match, doverosa perché il taglio era lungo e situato in una zona pericolosa.
{joomplu:3103 left}Una nota lieta arriva dal giovane mediomassimo Clemente Russo, autoritario ed efficace nel match di esordio contro il romeno Stefan Balint chiuso a proprio favore per 15 a 10. Disco rosso nel secondo impegno di fronte al bielorusso Magomed Aripgadzhiev perso per 14 a 4 dove Russo è apparso attaccato al match solo nella prima ripresa. D’altronde, il bielorusso, che batteva il nostro pugile per la terza volta su tre incontri disputati, confermava il suo talento giungendo fino alla finale. Le vittorie russe sono arrivate dai 48 kg con Sergey Kazakov, dagli 81 kg con Evgeny Makarenko, che ha dominato il giustiziere di Russo, e dal supermassimo Alexander Povetkin che supera al fotofinish il cubano Pedro Carrion in finale col punteggio di 29 a 27. Cuba risponde con la terza vittoria iridata consecutiva di Mario Kindelan, campione senza avversari nei 60 kg, con Lorenzo Aragon (69 kg) ed il secondo successo del peso massimo Odlanier Solis, impegnato strenuamente in finale dal russo Alexeev. Il Kazakistan piazza due suoi atleti sul gradino più alto del podio e precisamente Galib Jafarov, vice campione mondiale 2001, nei 57 kg e Gennadi Golovkin nei 75 kg che ha faticato soprattutto in semifinale col cubano Despaigne. La squadra di casa ottiene un buon bottino di tre medaglie equamente distribuite. Somjit Jongjohor supera di un punto il cubano Gamboa nei quarti di finale e vince nei 51 kg. Boonjumnong, il vincitore di Bundu, arriva al bronzo fermandosi dinanzi al russo Maletin, a sua volta fermato in finale dal transalpino Willy Blain col punteggio di 32 a 13. Il peso gallo Agassi Mamedov, dell’Azerbaijan, completa la lista dei campioni mondiali 2003 avendo sconfitto il russo Kovalev per 17 a 8. Nota di merito per il bravo giudice italiano Claudio De Camillis, che ha ben eseguito la sua parte quando è stato chiamato ad operare.
MEDAGLIERE
- 1° Russia (3 ori e 3 argenti)
- 2° Cuba (3 ori, 1 argento e 1 bronzo)
- 3° Kazakistan (2 ori)
- 4° Thailandia (1 oro, 1 argento e 1 bronzo)
- 5° Francia (1 oro e 1 argento)
- 6° Azerbaijan (1 oro e 2 bronzi)
- 7° Germania (1 argento e 4 bronzi)
- 8° Uzbekistan (1 argento e 2 bronzi)
- 9° Bielorussia (1 argento e 1 bronzo)
- 10° Cina e Ucraina (1 argento)
- 12° Bulgaria (2 bronzi)
- 13° Corea, Filippine, Pakistan, Polonia, Repubblica Ceca, Serbia e Montenegro, Stati Uniti, Tajikistan e Ungheria (1 bronzo)
Sono passati soli sei anni da questa edizione ma ci sono già ben sei pugili che da professionisti possono vantare una cintura titolata, i veterani il rumeno Lucian Bute (WBA super medi) e l’ungherese Karoly Balzsay (WBO super medi), il bronzo iridato l’americano Andre Berto (WBC welter), l’argentino Marcos Maidana (WBA super leggeri), il tedesco Sebastian Zbik (WBC medi) ed il cubano Yuriolkis Gamboa (WBA piuma), insomma un bel novero di campioni usciti dalla manifestazione thailandese. Ma sono veramente tanti i pugili che hanno preso parte a questa competizione ed hanno poi fatto il grande salto, chi subito chi dopo i Giochi Olimpici del 2004. C’è la pattuglia cubana, con gli esuli dal regime castrista che per tentare la strada professionistica sono fuggiti, Odlanier Solis, Yordanis Despaigne, Diogenes Luna, Yan Barthelemy, Guillermo Rigondeaux oltre al già citato Gamboa, quasi tutti con le carte in regola per raggiungere vette importanti anche nel mondo professionistico. Poi ci sono i tanti pugili provenienti dalle repubbliche ex sovietiche che hanno trovato ospitalità, oltre nel paese natio, in Russia, in Germania o in America e stanno raccogliendo apprezzamenti e successi, come i medagliati Alexander Povetkin, Gennadi Golovkin, Alexander Alexeyev, Mahamed Aripgadzhiev, Sherzod Husanov, Aleksy Kuziemski ed ancora Oleg Yefimovych (europeo pesi piuma), Beybut Shumenov, Ali Ismailov, oltre a chi come Rudolf Kraj e Koji Sato pur non essendo diventato campione di sigla si è già giocato una chanche iridata.
Principali fonti consultate: www.amateur-boxing.strefa.pl, Annuario della Boxe Italiana 2009, Boxe Ring, Wikipedia, www.boxrec.com.