Vittorio Oi espugna Pas-de-Calais, batte Tripp e conquista il Mediterraneo IBF

Il promoter romano Davide Buccioni, ha scomodato il conquistatore Giulio Cesare e il “De bello gallico” per festeggiare la vittoria del superleggero Vittorio Oi (10+1-1=) in quel di Pas-de-Calais terra di Francia, contro il pugile di casa Frederic Tripp (25+16-) ben conosciuto in Italia per aver affrontato i vari Giantomassi, Lauri e Branco, con esperienza da vendere. Tripp non è baciato dal talento, ma è considerato un duro, uno che ha combattuto con gente come Mapouka, Urkal e M’Baye.
Per contro, il pugile di Albano Laziale, era alla prima trasferta all’estero di una carriera professionistica corta, corta anche se fra un paio di mesi compirà 35 anni.
La sua storia è quella di un campioncino che a 18 anni, nel 1992 a Edimburgo in Scozia veste l’azzurro tra i leggeri agli europei jr. I tecnici sono d’accordo nell’indicarlo tra le speranze per il podio. Inizia bene, batte il finlandese Sami Heinanen (20-4), batte pure il turco Memmet Yagli, ma a quel tempo la Turchia era ammanigliata con i giudici e Oi perde 10-8.
Ero presente a Edimburgo, quindi parlo con cognizione di causa. Un brutto colpo. Da quel momento si spegne l’entusiasmo di quel ragazzo educato, che scuote il capo al verdetto e sfoga con le lacrime la delusione. Ricordo anche di aver stigmatizzato il comportamento del responsabile assoluto federale, che non si era sentito in dovere di andare a rincuorarlo, restando comodamente seduto a bordo ring. Per lunghi anni, Vittorio Oi è stato solo spettatore, pur mantenendo il contatto con la boxe, anche per merito di papà appassionato infinito.

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